Permenide


 PERMENIDE


Filosofo di Elea, è il primo a porre come problema principale l’essere in modo radicale. 

Il pensiero di Permenide è che l'essere è, e non può non essere, mentre il non essere non è e non può essere.

Cosa vuol dire ciò? Soltanto l'essere esiste, poiché la nostra mente e il nostro linguaggio sono in grado di percepire soltanto esso. Il non essere è impensabile e inesprimibile, non può dunque esistere.

l'essere è assolutamente pieno e perfetto, eterno e immobile.
Se una cosa esiste non nasce ne perisce, non si muove non cambia,
semplicemente, eternamente è,

Possiamo dire sia Permenide ad introdurre lo studio dell’Ontologia
/on•to•lo•gi•a/
dal greco tó on, 'l'essere', e lógos, 'discorso'; letteralmente discorso sull'essere, cioè lo studio dell'essere in quanto essere. 

L’essere ha più caratteristiche:
L’essere è ingenerato e imperituro: se nascesse dovrebbe derivare da ciò che non è, lo stesso vale dovesse morire; nessuna delle due cose è dunque possibile.
l'essere è eterno: esso non ha ne passato ne futuro. Parmenide non ammette nessun altro tempo al di fuori del presente.
 l'essere è immutabile e immobile: ogni movimento implica una contaminazione tra uno stato A e uno stato B dei corpi, in cui B deve essere concepito come differente da A.
 l'essere è finito: secondo mentalità greca, la perfezione non è data dall'infinità ma dalla finitezza. L'essere è una sfera perfettamente omogenea. 

Principi logici fondamentali:
 il principio d'identità: A=A, l'essere è ed è identico a se stesso
 il principio di non contraddizione: AB, l'essere è, dunque non può non essere
 il principio del terzo escluso: ogni cosa è o non è, non vi sono vie di mezzo

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