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Blade runner

Blade Runner è un film di fantascienza ambientato in un futuro distopico. La trama ruota attorno a un ex-poliziotto, chiamato blade runner, che deve cacciare e 'ritirare' replicanti, androidi ribelli. Nel corso della sua missione, scopre che i replicanti sono in cerca di una maggiore durata di vita e di una libertà che gli umani non possono offrire loro. Il film esplora temi come l'identità, la moralità e la definizione stessa di umanità.   Il messaggio principale di Blade Runner è quello di esplorare la complessità dell'identità umana e porre domande sul confine tra umanità e macchina. Il film ci fa riflettere sulle conseguenze delle nostre azioni e sulle implicazioni etiche dell'uso della tecnologia avanzata. Inoltre, ci invita a considerare il valore della libertà e dell' autonomia individuale . È un film che ci spinge a interrogarci su cosa significhi essere veramente umani. Ci sono alcune connessioni tra Blade Runner e le idee filosofiche di Cartesio. Il

TOMMASO CAMPANELLA

  Tommaso Campanella è stato un filosofo, teologo e poeta italiano del XVI e XVII secolo. Campanella è nato il 5 settembre 1568 a Stilo, un piccolo paese nella Calabria, Italia. Ha studiato filosofia e teologia presso l'Università di Napoli, dove è stato influenzato dalle opere di filosofi come Tommaso d'Aquino e Agostino d'Ippona. Nel 1592, Campanella è stato ordinato sacerdote domenicano, ma ha iniziato a diffondere idee considerate eretiche dall'Inquisizione cattolica, portandolo a vari problemi legali. Campanella è noto per il suo lavoro filosofico e politico, tra cui l'opera più celebre, " La città del sole " (Civitas Solis), scritta nel 1602, in cui presenta una visione utopica di una società basata sulla razionalità e l'uguaglianza. A causa delle sue idee considerate eretiche e rivoluzionarie, Campanella fu arrestato nel 1599 e sottoposto a torture. Passò 27 anni in prigione, gran parte dei quali nel Castel Sant'Elmo a Napoli. Tommaso Campan

EPICURO: LETTERA SULLA FELICITÀ

 Nella "Lettera a Meneceo" di Epicuro, il filosofo epicureo espone in modo dettagliato i principi fondamentali della sua filosofia. Epicuro afferma che il piacere è il fine ultimo della vita umana, ma non si riferisce a un piacere effimero o superficiale. Per Epicuro, il piacere vero e duraturo si raggiunge attraverso la moderazione, la saggezza e l'eliminazione del dolore. Egli sottolinea l'importanza di evitare le preoccupazioni e le paure, poiché queste possono ostacolare la nostra felicità. Epicuro afferma che la morte non è da temere, in quanto non siamo consapevoli dopo la morte stessa. Inoltre, l'amicizia e la comunità sono considerate essenziali per il benessere e la felicità. Epicuro incoraggia anche la conoscenza dei fenomeni naturali e il rifiuto delle superstizioni, poiché ciò può portare a una vita più serena. In sintesi, la "Lettera a Meneceo" di Epicuro offre un approccio alla vita basato sulla ricerca della felicità attraverso la moderazi

ARISTOTELE: POETICA LOGICA E DIALETTI A

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La poetica era l'arte di rappresentare la realtà in modo verosimile attraverso la parola. La poetica era divisa in tre generi principali: l'epica , la tragedia e la commedia . Lo scopo della poetica era di suscitare emozioni e sentimenti nel pubblico, educandolo a distinguere il bene dal male e a coltivare le virtù.  La logica , invece, era lo strumento per raggiungere la verità attraverso il ragionamento e l'argomentazione , che permettevano di analizzare e valutare i ragionamenti e gli argomenti. Aristotele definì il sillogismo come l'argomentazione composta da tre proposizioni , che permetteva di dedurre una conclusione da due premesse. La dialettica era uno  strumento per esaminare le opinioni degli altri in modo critico e per distinguere tra quelle che erano valide e quelle che non lo erano . Era un metodo di ragionamento che permetteva di analizzare e valutare gli argomenti in modo razionale, al fine di giungere alla verità.

ARISTOTELE: ETICA E POLITICA

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La concezione etica di Aristotele prevedeva che la virtù fosse acquisita attraverso l' educazione e l'imitazione di modelli virtuosi . Inoltre, l'etica aristotelica si basava sulla ragione e sulla prudenza, e le azioni giuste e sbagliate dovevano essere valutate in base alle circostanze specifiche. Aristotele credeva che la virtù consistesse nella ricerca del giusto mezzo tra due estremi, che variava a seconda delle circostanze e delle persone coinvolte. Inoltre, la ricerca del giusto mezzo richiedeva una costante riflessione e un'adeguata risposta alle situazioni concrete, e rappresentava un modo per raggiungere la virtù e vivere una vita felice e soddisfacente. Aristotele credeva che la felicità fosse il risultato di una vita virtuosa e che la virtù fosse il mezzo per raggiungere la felicità. Inoltre, la felicità non poteva essere raggiunta da soli, ma richiedeva relazioni positive con gli altri. La felicità era una condizione stabile e duratura , che non poteva

ARISTOTELE: FISICA DIO E ANIMA

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Aristotele vedeva la fisica come una scienza teoretica che si occupava dello studio della natura e del mondo fisico. Aristotele sosteneva che la fisica doveva basarsi sull' osservazione dei fenomeni naturali e sulla deduzione logica , anziché sulla speculazione filosofica. In questo modo, Aristotele cercava di comprendere le leggi che governano il mondo fisico, studiando le proprietà e i movimenti dei corpi celesti, dei materiali e degli organismi viventi.   La fisica aristotelica si basava sulla distinzione tra la materia e la forma, e sull'idea che ogni corpo fisico avesse una causa finale , ovvero un fine per cui esiste. In questo modo, Aristotele cercava di comprendere la natura del mondo fisico attraverso l'analisi delle sue proprietà e dei suoi principi fondamentali. Secondo Aristotele, ogni cosa ha quattro cause:  la causa materiale , ovvero la materia di cui è fatta una cosa causa formale , ovvero la forma che la cosa assume la causa efficiente, ovvero la gente c

ARISTOTELE

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Aristotele nasce nel 384 a.C. a Stagira, nella penisola Calci   dica, e nel 367, all'età di 17 anni, si trasferisce ad Atene per studiare presso l'Accademia di Platone. Qui ci rimane per vent'anni, fino alla morte di Platone, di cui continuerà a condividere con lealtà le posizioni filosofiche. In seguito si reca in Asia Minore, dove rimane per cinque anni, per poi trasferirsi a Pella, presso la corte macedone, in cui diviene precettore di Alessandro Magno.  Torna ad Atene forte della protezione di Alessandro Magno e, nel 335 a.C., fonda una nuova scuola, il  Liceo  (Peripato). A differenza dell'Accademia platonica, nel Liceo aristotelico gli allievi non erano tenuti a rispettare particolari regole comuni di vita e non avevano un progetto politico da elaborare. L'attività scolastica  era costituita dall'insegnamento e dalla ricerca.   Il progetto filosofico Mentre Platone vedeva una convergenza tra tutti i saperi, ponendo la dialettica al vertice in quanto metod